L’immenso cantiere della basilica non passò inosservato alla cultura popolare romana e non solo. Per far passare i materiali per il cantiere alle dogane senza che essi pagassero il dazio s’incideva su ogni singolo collo l’acronimo, in lingua latina: A.U.F. (ovvero Ad Usum Fabrice – e cioè destinato – “ad essere utilizzato nella fabbrica”, sottinteso di S. Pietro). Nella tradizione popolare romana nacque subito la forma verbale “auffo” o “auffa”, tuttora utilizzata a Roma e in molte altre località italiane che facevano parte dello Stato Pontificio e non, per indicare qualcuno che vuole ottenere servigi o beni in modo gratuito. Allo stesso modo, ancora oggi, quando si parla di un lavoro perennemente in cantiere, si è soliti paragonarlo alla Fabbrica di San Pietro.
The huge construction site of the basilica did not go unnoticed to popular culture and not just Roman. To pass the materials to the construction site that they would pay no customs duty it was engraved on each neck stands, in Latin: AUF (ie For Usum Fabrice – namely intended – “to be used in the factory,” understood of St. Peter). In popular tradition it was born Roman suffered the verb form “auffo” or “auffa”, still used in Rome and in many other Italian places that were part of the Papal States and not to indicate someone who wants to obtain goods or services for free. Likewise, today, when we talk about a work in permanent progress, it is customary to compare the Fabric of St. Peter.
La fabbrica di San Pietro – Images by Andrea Sabbadini