Milano, gennaio 2014 – Sei arresti per corruzione e traffico illecito di rifiuti nell’ambito delle attività di bonifica dell’ex area Sisas di Pioltello/Rodano. In manette funzionari pubblici e titolari di imprese. È il bilancio dell’operazione dei carabinieri di Milano, Roma e Napoli a conclusione di un’inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica e dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano. Fra gli arrestati Luigi Pelaggi, funzionario del ministero dell’Ambiente e, all’epoca dei fatti contestati, capo della segreteria tecnica del Ministro Prestigiacomo, Francesco Colucci, presidente del gruppo Unendo Spa, l’holding a capo della bonifica tramite la Daneco impianti, Bernardino Filipponi, amministratore unico di quest’ultima e Claudio Tedesi, ingegnere ambientale molto noto in Lombardia, e tecnico allora del commissario delegato alla bonifica,
L’EX SISAS – Si trova nel cosiddetto «Polo chimico di Pioltello-Rodano», alla periferia est di Milano e occupava una superficie di 330 mila metri quadrati. In quest’area erano presenti tre discariche, con circa 280.000 tonnellate di rifiuti industriali – compresi idrocarburi policiclici aromatici, residuo della produzione di colle e solventi contaminati con mercurio – di cui 50.000 tonnellate di nerofumo generati dai processi produttivi.
L’azienda, oggi fallita, nel corso degli anni ha depositato nel terreno parecchie centinaia di migliaia di tonnellate di rifiuti tossici e variamente nocivi. Le operazioni di bonifica sono sempre state particolarmente travagliate: Già nel 1986 il Tribunale di Milano aveva condannato la SISAS alla bonifica delle discariche. A metà degli anni ’90, cittadini di Rodano e di Pioltello hanno presentato un esposto alla Corte di Giustizia Europea affinché provvedesse a obbligare la SISAS a alla bonifica. Nel 2002 la Commissione Europea avvia la procedura di infrazione nei confronti dell’Italia. La condanna arriva nel 2004 e nel 2006 Bruxelles decide di deferire l’Italia alla Corte di Giustizia Europea per non avere ancora bonificato, a distanza di anni, le discariche ritenute pericolose e illegali. Nel 2008 i lavori di bonifica ambientale vengono affidati alla società Sadi Servizi Industriali, con a capo l’imprenditore Giuseppe Grossi, che però Il 20 ottobre 2009 viene arrestato con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale, all’appropriazione indebita, alla truffa, al riciclaggio di denaro e alla corruzione, nell’ambito dell’inchiesta sui fondi neri creati con la bonifica dell’area Montecity-Santa Giulia. Il 16 aprile 2010 la presidenza del Consiglio dei Ministri dichiara lo “stato di emergenza” per la bonifica nell’area ex Sisas di Pioltello – Rodano e nomina un commissario, mentre i cittadini vengono messi in allarme da voci di un progetto di un inceneritore sull’area.
la fabbrica dei veleni – Images by Dino Fracchia