A Rovigo nel Centro di Ricerca per le Colture Industriali del CRA,Gianpaolo Grassi il direttore, si produce canapa per uso terapeutico nella serra creata in un capannone blindato. In un’atmosfera da fantascienza, sotto la luce giallognola delle lampade a 600 Watt, le piantine selezionate all’origine vengono allevate in ambiente quasi sterile.Qui non ci sono insetti, né possibilità di contaminazioni pericolose e non vengono usati prodotti chimici per trattare le piante. Questo per dare la massima garanzia al paziente e al medico, sia sull’origine che per l’efficacia del farmaco. «In questa serra alleviamo mediamente 150 piante, per cui produciamo circa 4,5 chili di materiale.Con un lavoro intensivo, possiamo arrivare anche a 4 cicli l’anno. Con due serre potremmo ricavare il finanziamento che ci consente di stare in piedi da soli». Grassi lancia anche la proposta di creare una vera e propria filiera nazionale della cannabis medica, coinvolgendo lo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze.
La legge sull’uso dei derivati della cannabis approvata in Toscana e i progetti di altre otto regioni potrebbero far decollare il Centro di Rovigo, offrendo materia prima di qualità per l’utilizzo in campo medico e non solo.